La bellezza della vita emerge in modo più chiaro quando ci troviamo a condividere quello che ci sta a cuore, quello che ci dà gioia e senso. La veglia per la vita, negli anni, è diventata un’occasione preziosa per condividere lo stupore e la gratitudine a Dio di fronte a tante storie che, nella loro semplicità, permettono di avvicinarci al mistero della vita e a quella potenza che trasforma il cuore e l’esistenza di chi se ne lascia coinvolgere. I vescovi, nel messaggio di quest’anno, ci aiutano ad allargare lo sguardo per riconoscere le tante situazioni in cui la vita, non solo quella nascente, è negata od offesa, e ci aiutano a scorgere la forza della vita là dove superficialmente rischiamo di vedere solo scarto: “Quante volte il capezzale di malati gravi diviene sorgente di consolazione per chi sta bene nel corpo, ma è disperato interiormente. Quanti poveri, semplici, piccoli, immigrati… sanno mettere il poco che hanno a servizio di chi ha più problemi di loro. Quanti disabili portano gioia nelle famiglie e nelle comunità, dove non «basta la salute» per essere felici. Quante volte colui che si riteneva nemico mortale compie gesti di fratellanza e perdono. Quanto spesso il bambino non voluto fa della propria vita una benedizione per sé e per gli altri”.
Come ufficio diocesano di Pastorale familiare – spiegano i direttori -, con “UPV uniti per la vita”, assieme ai Centri per la vita della diocesi, e con tante altre associazioni impegnate a promuovere e a sostenere le famiglie, invitiamo a partecipare alla veglia di venerdì 26 gennaio, alle 20.30, nella chiesa di San Francesco, a Treviso. Ascolteremo insieme vita e parola, per pregare e invocare la grazia di Dio affinché, in noi, la vita che ha in Dio la sua sorgente non trovi ostacoli, ma trovi espressione, benedizione e sostegno.
La Giornata per la vita del 4 febbraio, poi, verrà vissuta nelle parrocchie.