Infastidivano la clientela e inveivano contro l’addetto alla sorveglianza. All’arrivo della Polizia di Stato si scagliano contro gli agenti: diciottenne di origini marocchine arrestata; denunciate le due complici

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È stato, ancora una volta, grazie all’atteggiamento altamente professionale ed il senso del dovere di Moustapha, un uomo senegalese di 58 anni e “Amico della Questura”, che le Volanti della Polizia di Stato – nel pomeriggio di sabato –  hanno potuto arrestare per resistenza a pubblico ufficiale una giovane di origini marocchine e denunciare due sue complici. Intorno alle 14, mentre Moustapha svolgeva il proprio servizio di addetto alla sicurezza del supermercato “Aldi”, aveva notato tre ragazze – tutte con cittadinanza italiana ma di origini marocchine – che si aggiravano tra le corsie interne infastidendo la clientela.

Notando i loro movimenti sospetti, Moustapha ha tentato con le dovute cautele di avvicinarle e di allontanarle dal supermercato per ripristinare la calma e per evitare che potessero occultare della merce ed uscire senza pagare. Di fronte alla loro reazione aggressiva, però, mentre cercava di distendere i toni, ha allertato le Volanti.

Quando gli agenti sono arrivati e hanno cercato di convincerle a seguirli fuori al supermercato, le tre giovani hanno, però, sin da subito provato a divincolarsi scagliandosi contro di loro con calci, pugni e ripetuti sputi in viso. Nonostante i vari inviti a mantenere un atteggiamento collaborativo, i poliziotti sono stati costretti a mettere in sicurezza e far accomodare sull’autovettura di servizio la più aggressiva del gruppo: nel frangente, però, una delle compagne ha afferrato una sedia e l’ha scagliata con violenza contro gli agenti. L’altra ragazza, nel frattempo, ha cercato di ostacolare l’operato dei poliziotti spalleggiando le amiche.

Dopo vari tentativi di ripristinare la calma, quindi, le tre giovani sono state accompagnate in Questura: due di queste sono state denunciate per resistenza a Pubblico Ufficiale; l’altra, invece, già nota alle Forze dell’Ordine, è stata tratta in arresto e trattenuta – su disposizione del pubblico ministero – presso le camere di sicurezza in attesa del rito direttissimo. Questa mattina, il Giudice ha convalidato l’arresto.

Si precisa che la responsabilità penale dell’arrestato sarà accertata solo all’esito del giudizio con sentenza penale irrevocabile.

(Questura di Verona)

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