Raccontate l’esperienza vissuta e contagiate gli altri, per dare un volto felice alle nostre comunità: la lettera del Vescovo ai cresimati

Carissimi cresimati e cresimate che avete partecipato al pellegrinaggio a Roma dal 1° al 3 di aprile,

vi ringrazio ancora per l’impegno e per l’entusiasmo che avete donato con la vostra bella partecipazione. Spero tanto che anche per voi sia stata un’esperienza arricchente e stimolante come lo è stata per me.

Abbiamo incontrato e conosciuto meglio molte figure di cristiani e di cristiane che nel corso dei secoli si sono fidati di Gesù così tanto da trasformare con Lui e per Lui tutta la loro vita. Abbiamo percorso le vie di Roma ricordando i tanti martiri che per il Signore hanno donato la vita. Abbiamo pregato insieme sulla tomba dell’apostolo Paolo e abbiamo celebrato l’Eucaristia sulla tomba dell’apostolo Pietro. Abbiamo incontrato il successore di Pietro, Papa Francesco, che ci ha insegnato cose molto importanti sulla giustizia e sulla pace.

L’uomo giusto è retto” – così ci ha detto il Papa – “semplice e schietto, non indossa maschere, si presenta per quello che è, ha un parlare vero. Sulle sue labbra si trova spesso la parola «grazie»: sa che, per quanto ci sforziamo di essere generosi, restiamo sempre debitori nei confronti del prossimo. Se amiamo, è anche perché siamo stati prima amati”.

Ecco una forma di giustizia che possiamo vivere tutti, a tutte le età: essere sinceri, ringraziare non solamente per cortesia (ma quanto è bello incontrare persone cortesi!) ma perché si è felici di aver ricevuto cose belle in dono. E trovare ogni giorno occasioni nuove per fare il bene.

E se ricordate l’appello che Papa Francesco ha fatto per la pace, ci ha parlato di un giovane soldato ucraino, Oleksandr, Alessandro, morto a 23 anni, e ci ha fatto vedere il suo Vangelo ed il suo rosario. Quanto era importante per lui la preghiera, e quanto è importante per noi tutti continuare a pregare per la pace.

Parlando poi direttamente a voi, Papa Francesco vi ha augurato di poter essere «pietre vive» per costruire la comunità cristiana. Se lo sarete, riusciremo anche a dare un volto felice e sorridente alle nostre comunità, che talvolta rischiano di sembrare tristi e stanche. Avete visto: con le vostre voci forti e piene di allegria avete fatto sorridere il Papa. Avete una forza grande, che ci potete donare.

So che molti hanno raccontato in famiglia e agli amici di questi giorni. Come vi ho detto nella basilica di San Pietro, provate a «contagiare» ancora qualcuno che possa condividere con voi la bella avventura della fede.

E provate a vedere se, assieme ai vostri sacerdoti, catechisti e animatori, potete raccontare l’esperienza alle vostre comunità, o magari agli anziani nelle case di riposo, o se potete cercare anche altre forme di condivisione che la vostra fantasia riuscirà sicuramente a trovare.

E diciamo insieme «grazie» a tutti coloro che hanno lavorato tanto perché il pellegrinaggio potesse svolgersi così ordinatamente e con esperienze così ricche e coinvolgenti: hanno dimostrato amore e passione, e tanta, tanta competenza. «Grazie» anche alle vostre famiglie, per la fiducia dimostrata.

Abbiamo fatto esperienza del soffio dello Spirito: lasciamoci sospingere da Lui con gioia, fiducia e speranza.

Michele Tomasi

 Vescovo di Treviso

Il link al racconto dei tre giorni e alla gallery fotografica

(Diocesi di Treviso)

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