Veglia pasquale. L’invito del Vescovo: “Camminiamo come figli della luce”

“Seguire la luce di Cristo significa non rinunciare mai ad essere operatori di pace, non rinunciare mai alla possibilità di pace reale tra gli uomini e i popoli”: così il vescovo Michele Tomasi, questa sera, in cattedrale, nell’omelia della veglia pasquale. La riflessione proposta dal Vescovo ha sottolineato la scia di luce e di calore che attraversa tutta la celebrazione: dal fuoco acceso davanti alla cattedrale, all’accensione dal Cero pasquale, alle candele accese, appunto, dal Cero stesso, “che ci ricorda la signoria di Gesù sul tempo ed i secoli, Lui principio e fine di tutte le cose”… e le Scritture intrise del simbolo della luce e del fuoco.

“Dono del Signore e della fede in lui – ha detto il Vescovo – sono le virtù umane che ci permettono di realizzare il bene possibile anche nelle situazioni apparentemente senza via d’uscita, e frutto di esse sarà la pace. Seguire la luce di Cristo significa non rinunciare mai ad essere operatori di pace, non rinunciare mai alla possibilità di pace reale tra gli uomini e i popoli”.

“Carissimi fratelli e sorelle che tra poco sarete battezzati – si è rivolto il Vescovo Michele ai catecumeni, che hanno ricevuto durante la celebrazione i sacramenti dell’iniziazione cristiana, Battesimo, Confermazione ed Eucaristia -, uniti a Lui nella sua morte e consapevoli che “se siamo morti con Cristo, crediamo che anche vivremo con Lui, sapendo che Cristo, risorto dai morti, non muore più”, come ci ha proclamato l’apostolo Paolo: a voi per mezzo dei vostri padrini e madrine sarà consegnata la fiamma che sin qui abbiamo seguito questa sera, fino al cero pasquale. Con l’immersione della vostra vita nella vita di Cristo, infatti diventerete “luce in Cristo”. Come vi dirò in quel momento: “Camminate sempre come figli della luce”. Tutti noi, fratelli e sorelle – la conclusione del vescovo -, siamo chiamati a camminare, sempre, come figli della luce. Potremo essere strumenti pacifici di Cristo nella notte del mondo, portando a tutti la sua luce, la fiamma del suo amore”.

(Diocesi di Treviso)

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