La Polizia di Stato individua una base di spaccio in via Adigetto: chiuso per quindici giorni il “Bar Cavallino”

Resterà sospesa per quindici giorni l’autorizzazione alla somministrazione al pubblico di alimenti e bevande al titolare del “Bar Cavallino” di via Adigetto: lo ha disposto il Questore, con provvedimento ai sensi dell’art. 100 T.U.L.P.S., all’esito di un’attività di indagine condotta dalla Squadra Mobile conclusasi lunedì con l’arresto in flagranza di una 38enne veronese, già pregiudicata per reati connessi allo spaccio di sostanze stupefacenti e gravata dall’obbligo di presentazione quotidiana alla p.g.

La donna, attenzionata da tempo dagli uomini della sezione antidroga quale frequentatrice abitudinaria dell’esercizio, è stata smascherata lunedì mattina dai poliziotti proprio nel momento dello scambio.

Dopo essersi seduta ad un tavolino esterno in compagnia di un uomo, è stata raggiunta da un altro dopo pochi istanti: a quel punto, dopo essersi guardata intorno con sospetto per sincerarsi di non essere osservata, ha estratto rapidamente una dose di eroina dal reggiseno e, con destrezza, ha concluso in un attimo lo scambio.

L’uomo, tuttavia, è stato fermato, appena qualche metro dopo, dai poliziotti ai quali – di fronte all’evidenza dei fatti – ha confessato di aver appena acquistato dalla stessa circa mezzo grammo di eroina al prezzo di 20 euro. Alle domande precise degli agenti, ha poi confermato di essersi recato proprio in quel bar perché certo di trovare la donna, avendo già in passato – in due diverse occasioni – comprato da lei altre dosi di eroina.

Dichiarazioni poi accertate all’atto della perquisizione della 38enne veronese, trovata in possesso – oltre che della somma di denaro provento dello scambio – di ulteriori 10 dosi di eroina confezionate e nascoste all’interno del reggiseno. La sistematicità della sua attività di spaccio è stata poi confermata all’esito della perquisizione domiciliare nel corso della quale i poliziotti hanno rinvenuto e sequestrato circa 1000 euro – presumibile provento della vendita illegale – ed una serie di bilancini di precisione e di materiale utile per il confezionamento.

Ultimati gli accertamenti, la donna è stata quindi tratta in arresto: nei suoi confronti, il giudice ha disposto la misura cautelare del divieto di dimora nella provincia di Verona.

I riscontri effettuati dai poliziotti circa la sistematicità dell’attività di scambio condotta dalla 38enne veronese all’interno del Bar Cavallino hanno inoltre consentito di confermare quanto emerso anche nel corso dell’attività di indagine e di delinearne il profilo di esercizio commerciale divenuto fulcro operativo di attività illecite connesse allo spaccio e al consumo di sostanze stupefacenti.

Alla luce di quanto emerso e dei gravi elementi investigativi raccolti, infatti, l’attività svolta dallo stesso – agevolando incontrovertibilmente la perpetrazione di tali condotte – resterà sospesa per quindici giorni.

Si precisa che la responsabilità penale dell’arrestato sarà accertata solo all’esito del giudizio con sentenza penale irrevocabile.

(Questura di Verona)

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