Incontro del Vescovo con i docenti del Pio X: presentando la sua Lettera pastorale ha invitato a costruire relazioni gratuite

Nella serata dell’11 febbraio, oltre 170 docenti del Collegio vescovile Pio X, dall’Infanzia alle Scuole superiori, hanno partecipato all’incontro con il vescovo, mons. Michele Tomasi, che ha introdotto la sua lettera pastorale “Un anno di grazia del Signore – riflessioni sul Giubileo” e spiegato il senso profondo del Giubileo e in che modo sia possibile viverlo al meglio, rimanendo fedeli a quelli che sono i suoi principi fin dalle origini dell’Antico testamento: dal rispetto della terra come casa comune all’equa distribuzione delle ricchezze, dalla solidarietà che mette in comune le risorse per sostenere chi ne ha bisogno, come in una famiglia, fino alla liberazione da vecchie e nuove schiavitù, tra migrazioni, caporalato, mafie e contratti di lavoro non dignitosi e, infine, al “vivere il tempo che ci è dato come un momento di grazia, per costruire relazioni buone, per vivere una vita in pienezza, mettendo al centro la persona umana”. Tutti principi che, poi, ritroviamo anche, chiari e vivi, nella Costituzione italiana, ha chiarito il Vescovo.
E qui entra in gioco il ruolo dell’insegnante, chiamato non solo a fare il proprio lavoro e a trasmettere conoscenza, ma anche a indirizzare questa conoscenza verso il bene: “Dobbiamo rivalutare – ha spiegato il Vescovo -, le relazioni gratuite tra di noi. Noi non possiamo avere solo relazioni funzionali. Chi lavora in una comunità scolastica deve avere come obiettivo la gratuità dello stare insieme. Tra chi ha il compito di insegnare e chi ha il compito di vivere questa esperienza come comunità educativa più larga, quindi anche i bambini, le bambine, i ragazzi e le ragazze e i giovani e le giovani”.
Al termine dell’incontro, il rettore, mons. Lucio Bonomo, ha voluto ringraziare il Vescovo per le sue parole e ha, poi, concluso: “La scuola promuove molte iniziative per educare alla solidarietà, alla vicinanza, alla condivisione e alla partecipazione. Io credo che dobbiamo vivere queste cose come un grande valore, la possibilità che la nostra scuola offre ai ragazzi per educarli e sottrarli al mondo dell’egoismo”.

(Diocesi di Treviso)

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