13 marzo 2025
(Arv) Venezia 13 mar. 2025 – “Un ulteriore argine alle violenze verso il personale sanitario che sicuramente avrà il suo effetto. Terminata la fase sperimentale speriamo che questa nuova tecnologia si confermi un deterrente in più contro le aggressioni al personale medico e infermieristico, e diventi uno strumento efficace per limitarle”. Il capogruppo di Fratelli d’Italia al Ferro Fini Lucas Pavanetto sottolinea così “L’importanza della sperimentazione, che a breve partirà nell’Ulss 4 Veneto Orientale diretta da Stefano Filippi, delle “bodycam”, le telecamerine di sicurezza che faranno da dotazione agli operatori sanitari di prima linea, ovvero in Accettazione e Triage. Le camere verranno attivate solo in caso di problemi o comportamenti particolari degli utenti o pazienti per registrare l’accaduto in caso di allarme; i dati poi saranno a disposizione solo del personale dell’Ulss autorizzato e nella disponibilità delle forze dell’ordine e dei magistrati, mentre le immagini inutili dopo 7 giorni verranno cancellate”.
“Nella nostra regione nel 2024 – ricorda Pavanetto, componente della Quinta commissione del Consiglio regionale del Veneto – sono stati registrati ben 2.595 episodi di aggressione contro il personale sociosanitario e sanitario, dato in crescita rispetto agli anni precedenti. Oltre alle moderne bodycam che verranno sperimentate nell’Ulss 4, la Regione ha stanziato poi importanti risorse anche per l’acquisto di 7 mila braccialetti di sicurezza elettronici georeferenziati da distribuire al personale sanitario, che all’occorrenza e in situazioni delicate, al solo schiacciare un tasto, lanceranno un allarme immediato alla centrale operativa prescelta”.
“Da tempo l’impegno su questo fronte da parte della Regione è alto – conclude Pavanetto – e quest’ultima novità è solo un tassello dell’importante lavoro che si sta facendo per limitare la violenza e le aggressioni verso chi lavora aiutando gli altri, anche grazie agli accordi di collaborazione operativa con le forze dell’ordine o la rinforzata la presenza di vigilanti nelle strutture, per citare qualche esempio”.