La Polizia di Stato di Verona ha arrestato nella notte un cittadino marocchino di 30 anni, senza fissa dimora, privo di occupazione stabile, irregolare sul territorio nazionale e già pluripregiudicato per reati contro la persona, contro la Pubblica Amministrazione e in materia di stupefacenti. L’uomo è stato arrestato per i reati di rapina aggravata in concorso con persone rimaste ignote, resistenza e lesioni personali aggravate a pubblico ufficiale, oltraggio e minaccia aggravata a pubblico ufficiale.
La segnalazione alla Sala Operativa della Questura è giunta poco dopo la mezzanotte da parte di un addetto alla vigilanza privata che, in piazza Brà, era stato avvicinato da un giovane il quale riferiva di aver subito una rapina in corso Porta Nuova.
Secondo quanto dichiarato, mentre si trovava insieme ad un amico a bordo di un monopattino elettrico, il ragazzo era stato improvvisamente avvicinato da tre individui di origine nordafricana: uno di questi, in sella a una bicicletta, lo aveva afferrato alle spalle, spinto a terra e colpito con calci e pugni, riuscendo poi ad impossessarsi del suo cellulare e a fuggire.
La vittima, dopo l’aggressione, è riuscita a geolocalizzare il proprio telefono tramite il sistema GPS condiviso con la fidanzata e, all’arrivo dei poliziotti, ha indicato loro l’ultima posizione rilevata, corrispondente a via San Giovanni in Valle. Gli agenti si sono, quindi, diretti sul posto insieme al giovane per effettuare le ricerche. Di lì a poco – intorno a mezzanotte e mezza – gli operatori di polizia, proprio nella zona in cui la presenza del dispositivo era stata registrata, hanno intercettato un uomo a bordo di una bici che è stato immediatamente riconosciuto dalla vittima come l’autore dell’aggressione. Il trentenne, già noto alle forze dell’ordine, è stato trovato in possesso del telefono appena sottratto.
Durante le fasi del controllo, l’uomo ha assunto un atteggiamento violento e aggressivo, insultando e minacciando gli agenti e tentando ripetutamente di colpirli e di morderli. Nonostante la resistenza opposta, è stato infine bloccato e accompagnato in Questura, dove ha continuato a mantenere un comportamento oltraggioso e indecoroso, spogliandosi, urinando e sputando in direzione dei poliziotti. Tre degli agenti intervenuti hanno riportato lesioni giudicate guaribili in cinque giorni.
Al termine degli accertamenti, il trentenne è stato accompagnato in carcere e messo a disposizione dell’Autorità Giudiziaria. L’uomo è stato anche denunciato per ricettazione, poiché la bicicletta in suo possesso, di ingente valore economico, è risultata essere provento di furto.
Si precisa che la responsabilità penale di ciascuno si considera accertata solo all’esito del giudizio con sentenza penale irrevocabile.

