
(AVN) – Venezia, 13 giugno 2025
“Con l’immortale potenza del Nabucco di Giuseppe Verdi, prende il via stasera, alle ore 21.00, l’edizione 2025 dell’Arena di Verona Opera Festival. Una serata che segna l’apertura di uno dei più prestigiosi festival lirici del mondo con l’avvio di una nuova stagione di emozioni, cultura e grande bellezza che il Veneto, ancora una volta, offre al pubblico internazionale”.
Così il Presidente della Regione del Veneto, Luca Zaia, saluta l’inaugurazione ufficiale della stagione areniana, che per tutta l’estate animerà la città scaligera con le più celebri opere del repertorio lirico, in uno scenario unico al mondo.
“L’Arena di Verona – prosegue Zaia – è il cuore pulsante della grande tradizione lirica italiana, un patrimonio che vive grazie alla passione, al talento e alla professionalità di tutti coloro che lavorano ogni anno per rendere questo festival un appuntamento d’eccellenza nel panorama culturale mondiale. È anche una formidabile leva di promozione del nostro territorio, capace di unire arte, turismo e identità”.
“La scelta di inaugurare con il Nabucco, uno dei titoli più amati dal pubblico, rappresenta un omaggio al genio verdiano il cui celebre coro ‘Va’, pensiero’ è una riflessione ancora attuale sulla libertà, l’appartenenza, la memoria. In queste sere d’estate l’Arena torna a essere il palcoscenico delle passioni, un ponte tra passato e futuro, tra radici venete e respiro internazionale”, sottolinea il Presidente.
“Desidero esprimere la mia gratitudine a Cecilia Gasdia, Sovrintendente della Fondazione Arena di Verona, per la passione, la competenza e la visione con cui guida una delle istituzioni culturali più prestigiose del nostro Paese – conclude Zaia –. Un sincero ringraziamento va anche a tutto il personale, agli artisti, ai tecnici, alle maestranze e a ogni professionista che, con dedizione e impegno, contribuisce ogni giorno a rendere possibile la magia dell’opera all’Arena di Verona. La Regione è fiera di sostenere questa eccellenza, che non smette mai di emozionare e di farci sentire orgogliosi della nostra cultura”.
(PRESIDENTE/CULTURA)

