Veglia di preghiera il 31 marzo ricordando i nuovi martiri. Promuovono Comunità di Sant’Egidio e ufficio diocesano per l’Ecumenismo

Quando Giovanni Paolo II indisse il grande giubileo del 2000 volle creare una commissione “Nuovi Martiri”, che avrebbe dovuto indagare sui martiri cristiani del Ventesimo secolo. La commissione lavorò due anni nei locali della Basilica di San Bartolomeo, raccogliendo circa 12.000 dossier di martiri e testimoni della fede giunti da diocesi di tutto il mondo.

I testimoni della fede del XX secolo
Tra i frutti di questo lavoro vi fu anche la Commemorazione ecumenica dei Testimoni della Fede del XX secolo svoltasi presso il Colosseo durante il Grande Giubileo (7 maggio 2000) alla presenza del papa e di rappresentanti di tutte le principali Chiese cristiane. In quella occasione venne sottolineato come il gran numero di cristiani uccisi o perseguitati nel Novecento fosse un continente ancora da esplorare, un patrimonio condiviso da ogni confessione cristiana.
Da allora la Comunità di Sant’Egidio, in una molteplicità di forme, si è impegnata in maniera speciale a tenere viva la memoria di tanti cristiani che hanno dato la vita per il Vangelo, nel secolo scorso e fino ai giorni nostri. Anche la Comunità di Sant’Egidio di Treviso partecipa da diverso tempo a questo sforzo organizzando in preparazione alla Pasqua una Veglia di preghiera in cui si fa memoria di questi “martiri contemporanei”.
Quest’anno la celebrazione, che sarà venerdì 31 marzo alle ore 20.45 nella chiesa di San Martino urbano (Treviso), verrà presieduta dal vescovo Michele e avrà un maggiore respiro ecumenico grazie alla collaborazione con l’Ufficio diocesano per l’ecumenismo e alla presenza di alcuni sacerdoti ortodossi che operano in diocesi.

La forza della memoria
Per quale ragione la Sant’Egidio ha sentito il fascino per questa memoria? Perché in questo tempo senza visioni o con poche visioni, ricordare queste figure è una grande forza. La memoria, infatti, è di per sé una grande forza; è una forza molto particolare, perché è debole, ma rimane una forza. Ricordare queste figure, studiarle, approfondirle, diventa quindi un modo per provare a ricostruire un nuovo umanesimo nel nuovo secolo. Oggi più che mai abbiamo bisogno di testimoni, di uomini e donne che con la loro vita aiutino ad orientarci, a vivere da cristiani, accendendo l’entusiasmo evangelico, che spesso è come assopito nella vita di ogni giorno.
I testimoni che vengono ricordati non sono, infatti, degli eroi, diversi da noi che siamo così incerti, fragili, agitati dalla nostra vita. Il martire non è un uomo che sceglie di morire, il martire non è un uomo sicuro, il martire non è un uomo senza paura. Alcune storie ci insegnano che il martire della fede è un piccolo uomo, una piccola donna, ma che non scappa davanti alle sue responsabilità, per amore, per umanità, per giustizia, per fede, perché non vuole lasciare le persone che gli sono affidate.

Una bussola spirituale
I “nuovi martiri” costituiscono quindi una bussola spirituale per ognuno di noi e per le nostre comunità, indicano una strada. Mons. Romero, nell’omelia al funerale di un suo prete ucciso dagli squadroni della morte, diceva: “Il Concilio Vaticano II chiede a tutti i cristiani di essere martiri, ossia di dare la propria vita per i fratelli, ad alcuni lo chiede sino all’effusione del sangue, a tutti con la testimonianza dell’amore”. I cristiani hanno una missione nel mondo: testimoniare l’amore di Cristo, nella debolezza, nella fragilità della loro vita, nelle difficoltà ma anche nelle possibilità del tempo. Non ci sono molti profeti nel nostro tempo segnato anche nelle nostre terre dal conformismo e dal materialismo. Qui la vita di cristiani non è esposta a grandi pericoli o minacce. Ma proprio per questo o si è uomini e donne di preghiera, frequentatori delle Scritture, amanti dei poveri, o il cristianesimo è destinato a seccarsi, a essere irrilevante, senza subire palesi persecuzioni. Non ci sono molti profeti nel nostro tempo, ma ci sono queste donne e uomini, i “nuovi martiri”, che ci indicano la via dell’amore cristiano.
Paola Brugnotto
Comunità S. Egidio di Treviso

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(Diocesi di Treviso)

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