Zaia blocchi l’emendamento Berlato che apre la caccia nel Parco dei Colli Euganei

Venezia, 2 dicembre 2016                                                                                                                              Comunicato Stampa

LEGAMBIENTE CHIEDE A ZAIA DI FERMARE L’EMENDAMENTO DEL CONSIGLIERE BERLATO CHE TAGLIA IL PERIMETRO E APRE LA CACCIA NEL PARCO DEI COLLI EUGANEI

 

IN VENETO L’ENNESIMO ATTACCO ALLA NATURA PROTETTA,

UN REGALO AI CACCIATORI PRIMI RESPONSABILI  DELLA SOVRAPPOPOLAZIONE DI  CINGHIALI

 

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“Mentre l’Italia è assorbita dal dibattito sul referendum costituzionale, in Veneto c’è chi tenta l’ennesimo colpo di mano ai danni dell’ambiente e della natura protetta. Il consigliere Berlato non smentisce la sua vocazione filo venatoria, e nell’indifferenza di tanti suoi colleghi, ha presentato in Consiglio regionale un emendamento alla legge di stabilità che mira a ridurre di due terzi la superficie del Parco dei Colli Euganei, aprendo così la caccia nei territori esclusi dal perimetro protetto. Un regalo ai cacciatori-elettori, primi responsabili della sovrappopolazione di cinghiali nelle campagne del Veneto che, subdolamente, viene inserito in un emendamento al collegato alla ‘finanziaria’ regionale”.  E’ quanto dichiarano a nome di  Legambiente Luigi Lazzaro presidente regionale del Veneto, e Antonio Nicoletti responsabile nazionale aree protette e biodivesità dell’associazione ambientalista.

La legge di stabilità regola la politica economica della Regione attraverso misure di finanza pubblica e di politica di bilancio ed è attualmente in discussione al Consiglio Regionale del Veneto e  l’emendamento di Berlato non c’entra niente con la materia economica ed è al di fuori di ogni politica ambientale, agricola o territoriale, ma approfitta di questo contenitore per dare una coltellata alle spalle alle politiche ambientali regionali.

“Il tentativo di Berlato – continua Legambiente – cancella, nei fatti, la proposta della Giunta regionale di aprire un dibattito sulle politiche delle aree protette che il presidente Zaia ha avanzato con la presentazione di un disegno di legge nel marzo 2016. Con questo emendamento è lo stesso presidente della Giunta Zaia a essere smentito in quanto la proposta della Giunta, condivisibile o meno, prevede che si avvii un dibattito in Consiglio e nella società su come rinnovare il sistema delle aree protette. Per questo chiediamo a Zaia: intende continuare sulla strada del confronto pubblico e politico  o vuole farsi sconfessare dalle furbate del consigliere regionale Berlato ansioso di accaparrarsi i favori di qualche cacciatore?Il presidente Zaia deve intervenire per bloccare l’emendamento taglia-parco che favorisce le lobby dei cacciatori molto vicine a Berlato, e proporre in maniera seria misure per il contenimento della popolazione del cinghiale il cui controllo non può essere demandato a chi, i cacciatori, il problema lo ha creato ”.

Berlato strumentalizza il problema serio dei danni che i cinghiali causano all’agricoltura nel Parco dei Colli Euganei e nel resto del Veneto, fingendosi paladino degli interessi degli agricoltori, dimenticando di dire che la popolazione di cinghiale è presente in Veneto per le continue immissioni fatte dai cacciatori nei decenni passati,e ancor oggi illegalmente effettuate.Soprattutto dimentica di dire che l’interesse dei cacciatori è“aumentare il carniere”, ossia avere sempre più animali da uccidere e non di ridurne il numero, e ciò vale ancor più quando si parla di cinghiale che è fonte di enormi guadagni illegali conseguenti alla vendita delle carne, senza controlli sanitari ed ‘in nero’.

“Ridurre i territori dei parchi   – conclude Legambiente – significa regalare altre porzioni di territorio alle diffuse conseguenze del bracconaggio e delle azioni illegali del mondo venatorio, incorrere in procedure d’infrazione, bloccare una discussione di merito sul problema del contenimento delle popolazioni di fauna selvatica alloctona e dannosa, senza minimamente diminuire i danni all’agricoltura, e sottrarne controllo e gestione ad un Ente pubblico regionale che invece può perseguire coerentemente piani di controllo effettivi su specie che causano danni alla biodiversità e alle attività agricole.”

L’associazione ambientalista, inoltre, non sottovaluta gli altri possibili pericoli per il territorio derivanti da una riperimetrazione del Parco dei Colli Euganei, in particolare per le minori limitazioni alla combustione di CSS nei cementifici.

“Mentre nel resto del Paese ci si appresta a festeggiare i 25 della 394, la Legge Quadro sulle Aree Protette, in Veneto Berlato e la maggioranza consigliare fanno la festa ai parchi ed invitano a festeggiare solo i cacciatori. Non dimentichiamo le altre due proposte imbarazzanti ed indecenti del consigliere-cacciatore: il progetto di legge regionale 182 per punire chi “disturba” caccia e pesca e il progetto di legge statale n. 17 per la depenalizzazione degli illeciti penali in materia di caccia”.

(Legambiente Veneto)

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