Made in Italy – Finco (LN): “Blocchiamo il sistema di etichettatura Nutri-score, perché danneggia le eccellenze italiane e non tutela la salute delle persone”

Made in Italy – Finco (LN): “Blocchiamo il sistema di etichettatura Nutri-score, perché danneggia le eccellenze italiane e non tutela la salute delle persone”

(Arv) Venezia, 28 feb. 2020  –   “Il Nutri-score, il sistema di etichettatura ideato in Francia e attualmente al vaglio dell’Unione Europea, potrebbe colpire duramente il modello agroalimentare italiano. Il sistema, infatti, affida a un algoritmo la scelta che il consumatore farà del prodotto, promettendo di indicare quei cibi che ‘fanno bene’ e quelli che, invece, potrebbero essere dannosi. Un procedimento che, in realtà, appiattisce le scelte dei consumatori, facendo prevalere un unico modello di alimentazione. In questo modo, quindi, si danneggia gravemente il Made in Italy agroalimentare; un settore che ci viene invidiato da tutto il mondo al punto che, su scala mondiale, aumentano a dismisura i prodotti che cercano di imitare inutilmente le eccellenze italiane”.

L’intervento “a tutela del Made in Italy”, è del Capogruppo della Lega a palazzo Ferro Fini, Nicola Finco, che aggiunge: “Per questo motivo, chiediamo all’Unione Europea e al Parlamento italiano di scongiurare, da parte della legislazione comunitaria, l’adozione del Nutri-Score, evitando così gli effetti disastrosi che questo sistema avrebbe sull’economia italiana senza, peraltro, determinare reali benefici sulla salute dei cittadini”.

“Ho presentato una Mozione, “Agroalimentare: difendere il Made in Italy, no al sistema UE di etichettatura a semaforo ‘Nutri-score’ – informa il consigliere regionale – il Nutri-score è basato su un meccanismo semplicistico di ‘semafori’ verdi, arancioni e rossi, ma ignora del tutto la qualità del prodotto. Prende in considerazione solo quantità di 100 grammi, ignorando concetti quali ‘porzione’ e ‘frequenza di consumo’, considerati invece fondamentali dalla comunità scientifica per disegnare diete equilibrate da un punto di vista calorico”.

“Per assurdo, una pizza surgelata avrà il bollino verde, mentre una porzione di parmigiano sarà contrassegnata da un bollino arancione – osserva Finco – Il messaggio che ne traspare, quindi, è che il primo prodotto, benché industriale, sia più sano di una delle nostre eccellenze, considerata dai nutrizionisti alla base di una alimentazione sana”.

“Inoltre, il ‘Nutri- score’ disincentiva il consumatore a ricercare informazioni sul prodotto – conclude Nicola Finco – Non possiamo permetterlo, per il bene della nostra economia, ma anche e soprattutto per quello dei nostri cittadini”.

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(Consiglio Veneto)

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