Caccia – Zanoni (PD): “La Corte costituzionale boccia la legge veneta sulla falconeria; basta illegalità per fare regali ai cacciatori, in Veneto servono provvedimenti per tutelare davvero natura e ambiente”

Caccia – Zanoni (PD): “La Corte costituzionale boccia la legge veneta sulla falconeria; basta illegalità per fare regali ai cacciatori, in Veneto servono provvedimenti per tutelare davvero natura e ambiente”

(Arv) Venezia 14 apr. 2020 – “La legge sulla falconeria è incostituzionale: l’ennesimo provvedimento scritto male e fatto su misura per compiacere la lobby dei cacciatori è stato stoppato; ancora soldi dei veneti sprecati in contenziosi facilmente evitabili”.

Le parole sono del consigliere regionale del Partito Democratico, Andrea Zanoni, che commenta “le motivazioni con cui la Corte costituzionale ha bocciato, con sentenza numero 63 del 10 aprile 2020, la L.R. n. 6 del 2019 sulla falconeria”.

“In particolare, dopo l’esposto presentato dalle Associazioni Iams (Impegno e azione per un mondo sostenibile), Lac, Lipu, Wwf, Lav, Enpa, il Governo aveva impugnato due diverse disposizioni della legge che consentivano la caccia coi falchi durante tutto l’anno – ricorda il Vicepresidente della commissione consiliare Ambiente – Il Consiglio regionale, dopo che si era mosso Palazzo Chigi, per salvare il salvabile, ha fatto retromarcia sull’abbattimento di fauna in determinati contesti, modificando la normativa impugnata, ma questo evidentemente non è bastato alla Consulta: secondo la Corte costituzionale, infatti, la legge veneta ‘sostituisce il divieto di predazione con quello di cattura della fauna selvatica, abbassa il livello di tutela dell’ambiente; quindi, invade la competenza statale’, da ciò discende l’illegittimità costituzionale della disposizione impugnata”. 

“Avevo ampiamente sottolineato, in commissione prima e in Consiglio poi, l’impossibilità di rispettare la norma scritta in quel modo perché il falco, una volta lanciato in volo, non può scegliere tra cattura e uccisione della preda, non è in grado di decidere se predare o meno un animale a seconda che appartenga o meno a una specie protetta o cacciabile – continua l’esponente Dem – È l’ennesima bocciatura di un provvedimento scritto male, un regalo che si voleva fare alla solita lobby, minoritaria, rappresentata a palazzo Ferro Fini addirittura dal Presidente veneto di Federcaccia, il leghista Possamai, non a caso primo firmatario di questa legge, poi votata dalla maggioranza a trazione Lega, e successivamente promulgata da Luca Zaia”.

“Regali che vengono pagati da tutti i contribuenti veneti, a caro prezzo – denuncia Zanoni – Nel 2018, i contenziosi con il Governo in seguito all’impugnazione di provvedimenti regionali sono costati oltre 248mila euro di soldi pubblici, con 22 casi arrivati a sentenza. Ma l’elenco, come abbiamo visto, è destinato ad allungarsi. Basta illegalità per fare regali ai cacciatori. Questa sentenza, arrivata alla vigilia di Pasqua, è un bel regalo per chi, come me, spera in un mondo migliore, dove il rispetto per l’ambiente, la natura, gli animali vengono al primo posto”.

“Perché quando ne abusiamo, la natura si ribella – conclude Andrea Zanoni – concetto che con questa pandemia dovremmo comprendere bene tutti”.

 

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(Consiglio Veneto)

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