Emergenza Coronavirus – Scarabel (M5S): “Mercati alimentari all’aperto: applicare misure di tutela sanitaria, ma tenerli aperti. Trattano generi di prima necessità e sono la salvezza per le piccole aziende”

Emergenza Coronavirus – Scarabel (M5S): “Mercati alimentari all’aperto: applicare misure di tutela sanitaria, ma tenerli aperti. Trattano generi di prima necessità e sono la salvezza per le piccole aziende”

(Arv) Venezia, 6 apr. 2020 – “Se la necessità di evitare gli assembramenti è giustificata dal contenimento del contagio da Coronavirus, si è tuttavia acceso anche un dibattito circa l’opportunità di tenere aperti i mercati cittadini”. Lo ricorda in una nota il Consigliere regionale del Movimento 5 Stelle Simone Scarabel che aggiunge: Premesso che l’emergenza sanitaria viene prima di quella economica, e che senza aver risolto la prima, la seconda non può essere affrontata in modo efficace, deve essere chiaro però che, quando si parla di prodotti agroalimentari come la frutta e verdura, prodotti ittici, carni, latticini, ci muoviamo nella categoria dei beni di prima necessità che devono essere garantiti. Oltretutto, in una prospettiva di minima tutela del lavoro, i mercati sono anche l’unico canale per le nostre piccole aziende a km zero gravemente danneggiate dall’emergenza sanitaria”.

“Lo svolgimento di un mercato all’aperto – continua il Consigliere – può tranquillamente essere conciliato con misure come la distanza di sicurezza tra persone e l’uso dei dispositivi di protezione personale sotto la costante sorveglianza dei vigili urbani. In centinaia di comuni, anche in altre regioni, sono state adottata misure di equilibrio come il transennamento dei mercati e l’accesso limitato. Misure perfettamente attualizzabili”.

“Anzi – conclude Scarabel – lancio anche una provocazione: le istituzioni locali, regione in primis, potrebbero farsi promotrici per la presenza costante in determinate zone delle nostre città e magari di alcuni banchi in aree adiacenti ai grandi supermercati, visto che vi sono notizie di politiche di vendita non sempre corrette da parte della grande distribuzione”.

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(Consiglio Veneto)

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