GIORNATA API: COLDIRETTI: IN VENETO PRODUZIONE DI QUALITÀ’. IL 19% DEL MIELE E’ BIO. Dalle Dolomiti alla Barena fino al Delta del Po’i pregiati sigilli di Campagna Amica

GIORNATA API: COLDIRETTI: IN VENETO PRODUZIONE DI QUALITÀ’. IL 19% DEL MIELE E’ BIO. Dalle Dolomiti alla Barena fino al Delta del Po’i pregiati sigilli di Campagna Amica

GIORNATA API: COLDIRETTI: IN VENETO PRODUZIONE DI QUALITA’. IL 19% DEL MIELE E’ BIO

Dalle Dolomiti alla Barena fino al Delta del Po’i pregiati sigilli di Campagna Amica

19 maggio 2020 – Il Veneto offre una vasta offerta di produzione di miele che va da quello Dolomiti Bellunesi Dop fino al miele di Barena e del Delta del Po’, quest’ultimi sigilli di Campagna Amica. Ci sono anche i classici di acacia, millefiori, di castagno (più scuro e amarognolo), di tiglio, di melata, fino ai mieli aromatici alla lavanda, timo e rosmarino. Una ricchezza naturale frutto del lavoro di milioni di api che danno 400 tonnellate di prodotto per un valore di 4milioni di euro. Quasi 7mila di apicoltori professionisti e hobbisti con un totale di 95mila alveari di cui il 19% sono certificati come biologici. Dopo un anno negativo, l’anticipo delle fioriture primaverili hanno favorito l’uscita prematura dalle arnie ma gli sbalzi termici con le brine a marzo hanno pure condizionato l’attività delle api. E’ quanto rileva un monitoraggio di Coldiretti nella giornata mondiale delle api indetta dall’Onu. “Sul territorio regionale gli apicoltori rilevano una situazione a macchia di leopardo – precisa Coldiretti Veneto – con un calo di produzione in alcune zone ma anche di ripresa positiva rispetto all’annata precedente ”. In tutta Italia la produzione è compromessa con crolli in generale fino all’80% rispetto alla media per effetto dell’andamento climatico anomalo con una grave siccità che ha ridotto le fioriture e stressato le api.

Le difficoltà delle api – sottolinea la Coldiretti – sono un pericolo grave per la biodiversità considerato che sono un indicatore dello stato di salute dell’ambiente e servono al lavoro degli agricoltori con l’impollinazione dei fiori. In media una singola ape – precisa la Coldiretti – visita in genere circa 7000 fiori al giorno e ci vogliono quattro milioni di visite floreali per produrre un chilogrammo di miele. 3 colture alimentari su 4 dipendono in una certa misura per resa e qualità dall’impollinazione dalle api, tra queste ci sono le mele, le pere, le fragole, le ciliegie, i cocomeri ed i meloni secondo la Fao.

“L’attenzione all’insetto utile è dimostrato da iniziative locali promosse dalle amministrazioni comunali come Arcugnano nel vicentino, Fregona nel trevigiano e tante altre che sostengono la coltivazione della facelia, la pianta salva api che oltre a richiamarle completa la bellezza del paesaggio. “Un’idea che è diventata esperienza pilota – commenta Chiara Bortolas responsabile regionale di Donne Impresa – tanto che ci sono esempi in ogni provincia dove proprio la presenza delle imprenditrici agricole di Coldiretti è strategica in questo senso. La distesa viola cattura l’attenzione ed è motivo anche di indotto turistico e attenzione alla biodiversità”.Per evitare di portare in tavola prodotti provenienti dall’estero, spesso di bassa qualità occorre verificare con attenzione l’origine in etichetta oppure di rivolgersi direttamente ai produttori nelle aziende agricole, negli agriturismi o nei mercati di Campagna Amica” consiglia la Coldiretti. Il miele prodotto sul territorio nazionale dove non sono ammesse coltivazioni Ogm (a differenza di quanto avviene ad esempio in Cina) è riconoscibile attraverso l’etichettatura di origine obbligatoria fortemente sostenuta dalla Coldiretti. La parola Italia deve essere obbligatoriamente presente sulle confezioni di miele raccolto interamente sul territorio nazionale mentre nel caso in cui il miele provenga da più Paesi dell’Unione Europea, l’etichetta – continua la Coldiretti – deve riportare l’indicazione “miscela di mieli originari della CE”; se invece proviene da Paesi extracomunitari deve esserci la scritta “miscela di mieli non originari della CE”, mentre se si tratta di un mix va scritto “miscela di mieli originari e non originari della CE”.

Tab. 1 – Produzione e valore
  Produzione Valore
  Tonnellate Euro
Veneto                   400       3.187.000
   
Fonte: ISTAT
Tab 2 – Struttura produttiva (tipo attività)
  Apicoltore professionista Apicoltore “hobbista” Totale
Veneto               2.178               4.579            6.757
       
Fonte: BDN anagrafe zootecnica.
Tab. 3 – Numero di alveari per tipo attività
  Apicoltore professionista Apicoltore “hobbista” Totale
Veneto*             55.033             39.704          94.737
Fonte: BDN anagrafe zootecnica.
*) Certificati biologici pari al 19% sul totale.

(Coldiretti Rovigo)

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