Trasporto pubblico locale – Baldin (M5S): “Chioggia snobbata, dopo Actv ora problemi anche per il collegamento Sita/Fs-Busitalia con Padova. Gli angeli del Covid lasciati a terra”

Trasporto pubblico locale – Baldin (M5S): “Chioggia snobbata, dopo Actv ora problemi anche per il collegamento Sita/Fs-Busitalia con Padova. Gli angeli del Covid lasciati a terra”

(Arv) Venezia 25 giu 2020 –  “Per Chioggia e il suo circondario la via crucis del trasporto pubblico locale sembra non aver mai fine, in questa difficile ripartenza dopo il Covid-19”. Lo afferma la consigliera regionale del Movimento 5 Stelle, Erika Baldin, che spiega: “Finora sotto i riflettori era andato il depauperamento delle corse per Marghera/Mestre/Venezia, che aveva fatto infuriare tanti pendolari. Vedremo nelle prossime settimane l’effetto delle recenti toppe messe da Actv che, comunque, sembra molto più attenta e sensibile ai percorsi urbani che non alle tratte extraurbane”.
“Mi hanno segnalato problemi analoghi anche per i bus Sita/Fs-Busitalia della linea Padova – Sottomarina” – rende noto l’esponente Pentastellata – “Un esempio? Poche sere fa, tra le 18 e le 19, per almeno due volte il bus ha lasciato a terra i pendolari della fermata di Chioggia, perché ormai il mezzo era già pieno. Una situazione doppiamente censurabile. Prima di tutto, per il disservizio verso i nostri utenti, che hanno pagato un abbonamento annuale e meritano il rispetto del contratto di servizio. Vederli trattati come pendolari di serie B provoca particolare amarezza, perché molto spesso sono persone che si recano al lavoro in ospedale a Padova. Gli stessi ‘angeli del Covid’, tanto applauditi durante l’emergenza, che oggi vengono lasciati a piedi a causa delle restrizioni dovute alla prevenzione. È una beffa che non meritano”.
“Manca una visione d’insieme” – denuncia in conclusione Erika Baldin – “Il bus da Padova per Sottomarina, durante l’estate, fa rima con una parola sola: mare. Ora che la crisi post Covid impone il massimo sforzo per favorire l’accesso di ogni turista verso le nostre spiagge, tirarsi la zappa sui piedi perché non si coordina la domanda di pendolarismo turistico con la relativa offerta di trasporto è davvero inaccettabile. La regione, gli enti locali coinvolti e l’azienda si mettano subito attorno a un tavolo, per rinforzare questa tratta e non lasciare a terra nessuno, sia esso pendolare per lavoro o semplicemente per turismo”.

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(Consiglio Veneto)

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