Comunicato stampa: dichiarazione dell’assessora Margherita Colonnello sulla situazione del carcere di Padova e sulle dichiarazioni dell’assessora regionale Elena Donazzan

Voglio anzitutto esprimere la mia solidarietà alle guardie penitenziarie che hanno subito le violenze nei giorni scorsi.
Quanto è accaduto nel carcere di Padova ci scuote e ci interroga sulla qualità del sistema penitenziario del nostro Paese.
Se anche a Padova, carcere di eccellenza per quanto riguarda le proposte educative e il rapporto tra istituti e territorio, la situazione sembra peggiore, le cause sono da cercare ben altrove rispetto a quanto indicato dalle inopportune parole pronunciate dall’assessora Donazzan.
Da tempo, infatti, sappiamo che servono maggiori investimenti per gestire l’aumento di popolazione carceraria con problemi psichiatrici; sappiamo che le condizioni delle carceri si fanno insostenibili d’estate, quando aumenta la temperatura e al tempo stesso diminuiscono le attività proposte dal terzo settore; sappiamo, come richiesto anche dai sindacati delle guardie penitenziarie, che le risorse umane sono insufficienti per gestire queste comunità.
Insomma: il problema non è da ricercare nella ‘peggiore umanità’, ma nella pigrizia istituzionale che lascia inapplicato l’articolo 27 della nostra Costituzione: Le pene non possono consistere in trattamenti contrari al senso di umanità e devono tendere alla rieducazione del condannato. Come Comune di Padova siamo vicini a tutta la comunità del Carcere e continueremo a sostenere i progetti di contatto e reciproca conoscenza tra detenuti e cittadini.
Ora è tempo che anche i Ministeri competenti agiscano per risolvere davvero i problemi, senza scaricarli sulla popolazione ristretta
”.

Margherita Colonnello

(Comune di Padova)

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