Bilancio diocesano, il rendiconto è trasparenza: presentata ai Consigli e a tutta la Diocesi la situazione economica e patrimoniale

Nelle scorse settimane è stato presentato sia al Consiglio Presbiterale che al Consiglio pastorale diocesano il bilancio della diocesi relativo al 2022. I due più importanti organismi diocesani di partecipazione, quindi, hanno potuto conoscere nei dettagli, e in modo unitario, la situazione patrimoniale, finanziaria ed economica dell’Ente Diocesi, presentata dall’economo, Sergio Criveller, alla presenza del Vescovo e dei suoi vicari. Un’ampia sintesi è presentata proprio dall’economo in una pagina del settimanale diocesano “La Vita del popolo”, che ha per titolo “La vita dietro i numeri”: una scelta di condivisione con tutta la Diocesi, questa, voluta dal Vescovo, perché un bilancio di missione, come è quello di una Chiesa locale, rappresenta uno strumento di crescita interna e di trasparenza verso l’esterno, da vivere in modo particolare nei Consigli.

I numeri raccontano le scelte per la missione di una Chiesa locale

Come sottolinea la “Relazione di sintesi della prima Sessione della XVI Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo dei Vescovi” dello scorso ottobre, “gli organismi di partecipazione rappresentano il primo ambito in cui vivere la dinamica del rendiconto di chi esercita compiti di responsabilità”. “Anche se hanno un loro proprio linguaggio e una certa complessità – sottolinea Criveller -, i bilanci, i numeri, devono essere conosciuti, descritti, perché raccontano una storia di reciprocità, di comunione dei beni fra il popolo di Dio e le sue istituzioni e fra istituzioni stesse, raccontano anche una storia di Provvidenza. Attraverso la concretezza dei numeri ci prendiamo cura delle istituzioni che ci sono affidate, e la trasparenza rende tutti partecipi del cammino. Si tratta, dunque, di un Bilancio che vuole essere “di missione”, fatto, cioè, di numeri che descrivono non solo gli aspetti economici, ma anche le scelte gestionali assunte rispetto alla missione”. Ecco, dunque, il senso del titolo dato alla relazione, “La vita dietro i numeri”.

Ente non commerciale che paga le imposte e ha l’obbligo di stendere il Bilancio

Ai fini fiscali la Diocesi è un Ente non commerciale ed è soggetto all’imposta Ires e all’Irap, oltre che all’Imu sugli immobili destinati alla locazione (negozi e appartamenti in affitto). Le imposte vengono determinate su: i redditi derivanti dal patrimonio immobiliare, terreni e fabbricati; i redditi da capitale cioè rendite finanziarie, partecipazioni, ecc.; i redditi di impresa; i redditi diversi (plusvalenze patrimoniali). Ai fini contabili la Diocesi, in quanto persona giuridica canonica pubblica, ha l’obbligo di tenuta della contabilità e di conservazione dei documenti contabili, ed è obbligata alla stesura del bilancio.

La missione della Diocesi è l’annuncio del Vangelo agli uomini e alle donne di oggi. I numeri, allora, raccontano le risorse utilizzate per questo annuncio: risorse materiali, umane, finanziarie. Come ricorda la Relazione della prima Sessione del Sinodo dei Vescovi, la cultura della partecipazione si sviluppa con la rendicontazione, che garantisce responsabilità e trasparenza.

L’Ente Diocesi e la sua organizzazione

Quello presentato è il Bilancio 2022 dell’Ente Diocesi di Treviso, che svolge la propria missione attraverso la gestione di un patrimonio, di fondi derivanti da offerte, dai contributi dell’8xmille, e da altre entrate, e svolge questa missione grazie a un’organizzazione operativa complessa fatta di uffici e declinata in tre sedi, con tre differenti amministrazioni contabili: Curia di Piazza Duomo, Curia di Casa Toniolo e Casa della Carità. Non si parla, quindi, della Diocesi intesa come entità territoriale con tutte le 265 parrocchie, gli enti religiosi come l’Opera San Pio X, il Collegio Vescovile, la Scuola professionale di Fonte, la Casa del Clero, il Seminario, il Centro della Famiglia…

Il Revisore contabile

Dal 2021, inoltre, la nostra Diocesi ha impostato anche un percorso di revisione del bilancio affidandosi a un Revisore contabile. “A giudizio del revisore il bilancio d’esercizio chiuso al 31 dicembre 2022 è risultato corretto dal punto di vista contabile nelle aree sottoposte a revisione – scrive il dott. Lorenzo Gassa -. Il procedimento di revisione comprende l’esame, sulla base di verifiche a campione, degli elementi probativi a supporto dei saldi e delle informazioni contenuti nel bilancio, nonché la valutazione dell’adeguatezza e della correttezza dei criteri contabili utilizzati”. Un percorso, dal 2021 al 2022, che ha portato ad accogliere alcuni suggerimenti e rilievi fatti dal revisore, che riguardavano soprattutto diversi criteri di contabilizzazione di alcune partite. “Alcune registrazioni seguono il “criterio di cassa” mentre per la maggior parte delle altre, nel corso degli ultimi esercizi, si è riusciti ad adottare il “criterio di competenza economica” – sottolinea il dott. Gassa -. Avevamo già evidenziato la necessità di uno sforzo da parte degli uffici amministrativi per addivenire ad un criterio di contabilizzazione uniforme con l’adozione generalizzata del “criterio di competenza”.

La pagina con i dettagli

In allegato, la pagina con i dettagli dello Stato patrimoniale e del Conto economico, che rappresentano la fotografia delle disponibilità liquide e immobiliari dell’Ente Diocesi di Treviso, e tutte le entrate e le uscite per lo svolgimento delle attività pastorali dei vari uffici.

La presentazione del Bilancio al Consiglio pastorale diocesano: le foto


(Diocesi di Treviso)

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